Smart manufacturing: la nuova rivoluzione industriale?

Head of Strategy, Innovation & Communication

17 gennaio 2017 – Ancorché negli ultimi decenni le economie dei principali paesi occidentali si siano sempre più orientate al settore terziario e all’erogazione di servizi, il settore industriale resta di importanza strategica, sia per il valore aggiunto generato, sia per le potenzialità innovative.

Nell’ambito dell’Unione Europea, come noto, l’Italia è, dopo la Germania, la nazione più industrializzata; si tratta della positiva eredità del boom economico del dopoguerra, la cui natura corrispose alla trasformazione di un paese agricolo in una potenza industriale di livello mondiale. Secondo i dati ISTAT relativi al 2014 il settore industriale in Italia dà lavoro a 3,4 Milioni di persone, che corrispondono a circa il 30% del totale degli occupati.

La pressione competitiva derivante dalla globalizzazione mette in difficoltà le aziende manifatturiere occidentali, soprattutto laddove queste non siano capaci di apportare significative innovazioni di prodotto e di processo e si lascino coinvolgere in una pura battaglia sui costi.

Il processo di digitalizzazione della manifattura è un passaggio ineludibile nel percorso verso un significativo aumento della produttività che possa inverare le speranze di una “Nuova Rivoluzione Industriale”.

Volendo ripercorrere la storia evolutiva del settore industriale nell’ultimo secolo, nelle principali nazioni occidentali, si possono evidenziare tre tappe simboliche:

inizio del ‘900: epoca della produzione di massa, contraddistinta da un eccesso della Domanda rispetto all’Offerta. In tale contesto, la principale preoccupazione del sistema industriale è massimizzare la produzione per soddisfare una domanda pressoché inesauribile. Non ci sono particolari richieste di personalizzazione del prodotto; la nota frase di Henry Ford, “la potete avere di tutti i colori, purché nera”, ben sintetizza la mentalità dell’epoca. L’estrema ricerca di efficienza conduce all’impiego della catena di montaggio come strumento per la produzione in serie. Si tende a realizzare enormi impianti produttivi completamente integrati, capaci di trasformare le materie prime in prodotti finiti, mantenendo al loro interno tutte le necessarie fasi lavorative

metà del ‘900: epoca della differenziazione, in cui la Domanda non è più esuberante rispetto all’Offerta. I consumatori diventano più esigenti; l’aumento della competizione impone una ricerca di varietà, che porta ad allargare in modo significativo la gamma dei prodotti per intercettare le esigenze delle diverse nicchie di mercato; all’aumento della varietà corrisponde una più rapida obsolescenza, pertanto il ciclo di vita dei prodotti si accorcia. La ricerca di varietà e novità a scapito dell’efficienza spinge le aziende alla specializzazione verticale: ogni azienda tende a focalizzarsi su una ben precisa fase della trasformazione dei prodotti; di conseguenza le Supply Chain divengono sempre più lunghe ed articolate. Nascono i cosiddetti “distretti industriali”
oggi: epoca della personalizzazione di massa, in cui la Domanda è significativamente inferiore all’Offerta e soprattutto i profili della Domanda nel tempo risultano difficilmente predicibili. La necessità di soddisfare il consumatore per migliorare la competitività si spinge al punto di personalizzare il prodotto in funzione dei requisiti espressi dal mercato, trasformando il prodotto stesso in qualcosa di sempre più simile ad un servizio. La richiesta di adattarsi in tempo reale al profilo della domanda massimizzando l’agilità impone alle aziende di tornare, di fatto, ad integrare la Supply Chain; solo le nuove tecnologie ICT possono consentire la re-integrazione virtuale di Supply Chain fisicamente frammentate.

Pertanto oggi l’industria sta adottando tecnologie digitali innovative – Smart Manufacturing – accrescendo l’interconnessione e cooperazione delle risorse (asset fisici, informazioni e persone) allo scopo di incrementare flessibilità, velocità, produttività, qualità e competitività dei processi operativi.

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Luca Ferraris
Head of Innovation, Marketing & Technology Luca Ferraris has more than 15 years experience in the high technology products and services market, holding roles of growing complexity in Pre-sales, Marketing and Strategy areas. He is graduated in Telecommunications Engineering and holds an Executive Master in Business Administration. By his educational and professional path, he is empowered to follow all the steps needed to set-up and track a strategic investment: his strong technological competence is enriched with the ability to analyze the market data, to perform an economical and financial appraisal of new projects value, to design and foster innovative offerings.
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