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IA e inclusione: l’intelligenza artificiale come leva per ridurre il gender gap
Durante l’evento “Connessioni reali: comportamenti, tecnologia e inclusione”, organizzato a Roma da Indra Group e dedicato ai temi della parità di genere, il nostro CEO Carlo Filangieri ha condiviso una riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nello sviluppo di un futuro più equo e inclusivo.

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L’intelligenza artificiale, come tutte le tecnologie, non è né buona né cattiva: il suo impatto dipende dall’uso che se ne fa. Se sviluppata e utilizzata in modo opportuno, può diventare uno strumento potente per contrastare il gender gap e offrire alle donne opportunità di crescita professionale, sia sul piano della realizzazione personale che della remunerazione.
commenta Carlo Filangieri
Nel suo intervento, Filangieri ha evidenziato come gli algoritmi di IA generativa riflettano spesso i bias presenti nei dataset con cui vengono addestrati, dataset che in molti casi rispecchiano prospettive prevalentemente maschili. Questo rischio rende ancora più urgente aumentare la presenza femminile nello sviluppo, nella ricerca e nell’utilizzo delle tecnologie emergenti, così da garantire che l’innovazione sia davvero inclusiva.
Il CEO ha inoltre sottolineato l’importanza di incoraggiare donne e ragazze ad avvicinarsi alle discipline STEM e a cogliere le opportunità offerte dall’IA:

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È essenziale che, sia nel mondo del lavoro che in ambito familiare, incoraggiamo donne e ragazze a scoprire le opportunità offerte dall’IA e, più in generale, dalle materie STEM. Naturalmente, ogni persona deve essere libera di seguire le proprie inclinazioni e aspirazioni, ma favorire una maggiore consapevolezza sul ruolo della tecnologia può aiutare molte donne a costruire percorsi professionali ricchi di soddisfazione e pienamente valorizzanti.
Con queste parole, l’intervento ha posto l’accento su come la tecnologia, se guidata da principi di equità e inclusione, possa diventare un motore di cambiamento positivo per il mondo del lavoro e per la società.