Come finanziare ricerca e innovazione con i fondi pubblici

R&D&I Public Financing

7 marzo 2017 – Come affrontare le sfide dell’innovazione con il supporto di finanziamenti pubblici a livello regionale, nazionale ed europeo, per sviluppare le idee vincenti di imprese private, enti di ricerca e terzo settore?

Insieme a Mirella Mastretti e Cinzia Marzioni, da anni attive sul fronte della ricerca e dell’innovazione, abbiamo cercato di rispondere a questa domanda con una guida pratica per PMI, neo-imprenditori e professionisti, dal titolo: “Impresa che funziona: come finanziare ricerca e innovazione con i fondi pubblici”.

Succede spesso che i ricercatori, gli enti no-profit e le aziende innovative non riescano ad accedere a tali finanziamenti, soprattutto a quelli europei. Per potersi destreggiare in questo contesto sono richieste infatti non solo competenze specifiche delle procedure e della burocrazia dei bandi, ma anche multidisciplinari, di project management, marketing strategico e gestione dell’innovazione, oltre alle competenze tecnico-scientifiche specifiche del tema prescelto.

Nel libro vengono affrontate tutte le fasi della progettazione finanziata, a partire dall’individuazione del bando fino alle erogazioni: il lettore è accompagnato nella gestione del progetto, dal momento in cui è finanziato fino alla sua chiusura, mettendo in luce le attività di gestione e amministrazione richieste per portarlo a termine con successo.

Si è scelto di creare al lettore un contesto ampio, sia nel contenuto che nel linguaggio: i termini specifici dei bandi sono stati volutamente riportati nelle varie forme in cui compaiono nella realtà, anche in inglese; tutte le altre competenze sono state brevemente illustrate e le terminologie utilizzate ricalcano il linguaggio normalmente impiegato nel contesto lavorativo.

Il testo fornisce dunque gli strumenti e il linguaggio degli “addetti ai lavori”: un punto di partenza essenziale e necessario per superare le difficoltà degli iter burocratici di accesso ai finanziamenti pubblici e favorire quella imprenditorialità diffusa che, sola, può consentire di sfruttare la creatività e i talenti tipici del nostro paese, per sviluppare nuovi servizi e/o prodotti in tutti i campi, dalle tecnologie digitali alle scienze della vita, dalle professioni creative alle nuove frontiere sociali.

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